Questo gli permetterebbe, infatti, da un lato, di rendere più fluida e interattiva la comunicazione con gli studenti e, dall'altro, renderebbe più facile il loro stesso lavoro, sollevandoli dalla necessità di creare nuovi materiali e allo stesso tempo prestare attenzione alla crescita individuale e gruppale dei loro alunni. Un altro elemento che salta all’occhio è questo particolare periodo che ha investito la scuola, ha fatto notare agli insegnanti di quanto sia indispensabile coinvolgere maggiormente gli studenti. Il processo di "co-creazione" utilizzato durante l'apprendimento a distanza, dove la teoria classica ha lasciato il posto ad applicazioni, giochi e lavagne interattive, ha avuto buoni risultati; come testimoniato da alcuni insegnanti, alcune delle pratiche scoperte durante la didattica a distanza sono state addirittura integrate nei loro “classici” metodi di insegnamento. La digitalizzazione di un approccio interdisciplinare come quello che propone OTA, potrebbe consentire loro di creare materiali che aiutino a diversificare il loro insegnamento e aiutino gli studenti a esercitare sempre il loro lato critico e creativo. A sostegno di ciò, un insegnante finlandese ha sottolineato che molto spesso la composizione eterogenea di una classe rischia di rallentare i processi cognitivi di alcuni alunni; infatti, gli insegnanti spesso devono rallentare per evitare di lasciare alcuni alunni dietro ad altri. La produzione di materiale extra, che interessi lassi di tempo anche di 5-15 minuti, con soluzioni guidate e che includono ad esempio le risposte corrette alle domande poste, potrebbe essere molto utile. In questo caso, l'arte potrebbe essere quel plus, quel linguaggio diversificato che permetterebbe lo sviluppo del pensiero critico. Ultimo ma non meno importante, molti insegnanti hanno sottolineato che sarebbe utile stabilire un rapporto con i genitori degli alunni, perché durante la formazione a distanza hanno notato una profonda differenza tra coloro che sono stati seguiti dalle loro famiglie e quelli che non lo erano. La sfida che l'apprendimento online ha sollevato non ha interessato, e non deve interessare, solo coloro che sono "fisicamente" all'interno delle scuole, ma deve riguardare tutti coloro che sono coinvolti, e i genitori sono tra questi. 49
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